Un recente studio ha evidenziato i rischi crescenti posti dall'acido trifluoroacetico (TFA), un sottoprodotto atmosferico degli idrofluoroolefine (HFOs) e di altri gas fluorurati (f-gas).
Il TFA è un sottoprodotto degli idrofluoroolefine (HFO1234yf) e di altri gas fluorurati, ed è riconosciuto per essere presente in modo crescente e persistente a livello planetario. Appartiene alla categoria delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS), note per la loro alta mobilità e persistenza nell'ambiente. La formazione di TFA avviene attraverso la degradazione atmosferica di refrigeranti fluorurati come HFOs e HFCs, scelta adottata dopo il Protocollo di Montreal per ridurre i clorofluorocarburi (CFCs).
Nuove ricerche mostrano che le concentrazioni di TFA stanno aumentando rapidamente in diversi ambienti come precipitazioni, acque sotterranee, terreni e persino nel sangue umano, con rilevamenti in acqua potabile che superano spesso i limiti proposti. Il TFA, noto anche per accumularsi in piante e colture, potrebbe rappresentare un rischio diretto per la salute umana. Studi tossicologici suggeriscono una possibile tossicità epatica e riproduttiva nei mammiferi.
Per affrontare questa minaccia, sono necessarie misure politiche e innovazioni tecnologiche, tra cui la revisione dell'uso dei gas che degradano in TFA e lo sviluppo di nuove tecnologie di trattamento delle acque.
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